Adriana Assini
Editore:
Scrittura & Scritture
Anno: 2009
Collana: Voci
Genere:
Narrativa
Pagine: 232
Legatura: Brossura
ISBN: 9788889682272
Prezzo: € 11,50
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“Venere plebea scolpita in marmo pario…”, Giulia Tofana fa illecito commercio della sua bellezza come del suo ingegno e mette a punto la formula di un micidiale veleno confezionato in fiaschette che “con fierezza allinea sulla cassapanca”.
Ma trafficare coi veleni non è facile e quando delle fiale non ne viene fatto un uso sapiente e le morti cominciano a diventare scomode, si apre la caccia alle streghe e Giulia lascia la natia Palermo, dominata dai viceré spagnoli e dalla peste, per trasferirsi nella Roma barocca di papa Urbano VIII, dove alla maestosità delle feste si alterna la ferocia delle escuzioni in piazza.
All’ombra del cupolone, la bella siciliana veste alla moda, impara a scrivere e con l’aiuto di fra Nicodemo, l’appoggio dello speziale Aniceto, la connivenza di nobili e porporati, incrementa i suoi traffici di morte.
Divisa tra l’amore di due uomini, sempre in bilico tra la voglia di obbedire soltanto ai suoi istinti e il desiderio di diventare una rispettabile dama, inseguirà a lungo e senza remore i suoi sogni, sfidando le leggi della Santa Inquisizione con un insolito epilogo.
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ADRIANA ASSINI:
Alla domanda “la verità è in un sogno solo o in molti sogni?" Adriana Assini risponde “in molti sogni”, che alla fine ne fanno uno solo: aver vissuto intensamente il proprio tempo, in un mondo a colori, dove si insegua il sapere, non manchino i viaggi. La scrittura: solido veliero che la porta dove vuole, attraverso secoli, per raccontare tante vecchie storie osservate con occhi nuovi. A caccia di odori e sapori lontani, sulla scia di passioni perdute, vite fuori dal comune, Adriana Assini guarda al passato per capire meglio il presente e con quel che vede ci costruisce un romanzo, una piccola finestra aperta sul mondo di ieri. Dipinge. Soltanto acquarelli. E anche quando scrive si ha l’impressione che dalla sua penna, oltre alle parole, escano le ocre rosse, gli azzurri oltremare, i luccicanti vermigli in cui intinge i suoi pennelli.
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