L'autore è convinto che la nostra comunità ha bisogno di punti di riferimento morale e politici che dobbiamo rinvenire nella storia della Città. Per Alberto Marino non ci sono dubbi: la più adeguata figura per un simile obiettivo è Domenico Santoro, il "cavaliere dei pezzenti". Grecisti, latinisti, arcivescovi, intellettuali di valore hanno illustrato la nostra terra, ma sono stati sempre chiusi nell'eburna torre, distanti dalle esigenze del popolo e quasi sempre compiacenti al poteere di turno. Le glorie paesane, per lo più, appartenevano al mondo ecclesiastico, che è stato detentore della cultura, ma anche freddo ed empatico interprete del Vangelo e delle innovazioni sociali che pure hanno attraversato la storia del cattolicesimo. Non di questi, pur con i loro meriti, ha bisogno oggi la Città, ma di una figura che, rompendo i vecchi schemi dalla "intellighenzia" al servizio del potere, ha saputo parlare al popolo ed ha lottato per la sua emancipazione. Su questo impegno Santoro è stata, per me, la meteora più luminosa che ha attraversato il nostro cielo.
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