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Dispacci sforzeschi da Napoli, V, (1462-1463)

 

Dispacci sforzeschi da Napoli, V, (1462-1463)
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Emanuele Catone, Armando Miranda
Editore: Laveglia&Carlone Editore
Collana: Fonti per la storia di Napoli aragonese (I serie): Dispacci Sforzeschi da Napoli
Pagine: 607
Legatura: Brossura
ISBN: 978-88-86854-38-2
Prezzo: € 60,00

Le 305 lettere pubblicate nel volume forniscono una straordinaria messe di dati sulla guerra di successione del regno di Napoli, scoppiata dopo la morte di Alfonso il Magnanimo. Le lettere furono scritte dagli inviati sforzeschi e dai numerosi corrispondenti del duca di Milano (baroni, comunità, condottieri, cortigiani, gli stessi reali) era quello di informare ininterrottamente e puntualmente Francesco Sforza di ogni minimo evento occorrente nel regno, ma anche di tutte le notizie, voci, calunnie circolanti nella corte napoletana e nell’esercito impegnato contro Giovanni d’Angiò e i ribelli, un esercito che comprendeva compagnie napoletane, sforzesche, pontificie, annoverando al suo interno i più esperti capitani del tempo. Oltre alle notizie sul conflitto, che nel 1462-63 fu scandito dalla spedizione di re Ferrante d’Aragona in Puglia; dalla sua campagna infruttuosa contro Marino Marzano, principe di Rossano; dalla provvidenziale morte del principale barone a lui ostile, Giovanni Antonio Orsini, principe di Taranto, la documentazione si rivela preziosa per la conoscenza delle strutture di potere del regno e dei condizionamenti geografici, politici, sociali operanti nelle diverse aree regionali.
Le 305 lettere pubblicate nel volume forniscono una straordinaria messe di dati sulla guerra di successione del regno di Napoli, scoppiata dopo la morte di Alfonso il Magnanimo. Le lettere furono scritte dagli inviati sforzeschi e dai numerosi corrispondenti del duca di Milano (baroni, comunità, condottieri, cortigiani, gli stessi reali) era quello di informare ininterrottamente e puntualmente Francesco Sforza di ogni minimo evento occorrente nel regno, ma anche di tutte le notizie, voci, calunnie circolanti nella corte napoletana e nell’esercito impegnato contro Giovanni d’Angiò e i ribelli, un esercito che comprendeva compagnie napoletane, sforzesche, pontificie, annoverando al suo interno i più esperti capitani del tempo. Oltre alle notizie sul conflitto, che nel 1462-63 fu scandito dalla spedizione di re Ferrante d’Aragona in Puglia; dalla sua campagna infruttuosa contro Marino Marzano, principe di Rossano; dalla provvidenziale morte del principale barone a lui ostile, Giovanni Antonio Orsini, principe di Taranto, la documentazione si rivela preziosa per la conoscenza delle strutture di potere del regno e dei condizionamenti geografici, politici, sociali operanti nelle diverse aree regionali.



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