AA.VV
Editore:
Laveglia&Carlone Editore
Collana: Storia e scienze della terra
Pagine: 253
Legatura: Brossura
ISBN: 88-88773-29-0
Prezzo: € 15,50
L´Italia meridionale, nel Bacino del Mediterraneo, è fra le più tormentate da eventi sismici e vulcanici attestati da stratificazioni, reperti archeologici e fonti storiche. Come i processi geodinamici che generano terremoti ed eruzioni, così le fonti che ne hanno registrato gli effetti, non sono sottoposte a limitazioni geografiche. Se la grandezza reale del fenomeno o il simbolismo associato ne offrono ragione e spunto, l´evento diventa universale e la sua eco rimbalza oltre confine disperdendosi nel ricchissimo patrimonio scritto circum-mediterraneo.
Pertanto, il reperimento e l´interpretazione della fonte, la sua contestualizzazione, la ricostruzione dell´ambiente che l´ha generata, l´esame nella sua interezza, la valutazione delle sue potenzialità esegetiche e i risvolti bibliografici, fino alla sintesi sismologica secondo i parametri attuali e senza il velo dell´emozione o della partecipazione diretta e personale, diventano un percorso ed una problematica unificante. Unificante anche perché i ricercatori implicati devono superare i tradizionali steccati che dividono disciplina da disciplina e più ancora area e area, cultura e cultura, secondo una classificazione vecchia, ma ancora resistente.
Non a caso quest´esperienza è nata e si è consolidata a valle del terremoto irpino del 1980 e il bradisismo dei Campi Flegrei. Non a caso a Napoli, dove i terremoti hanno segnato le strutture edilizie condizionandone gli stili, e dove ancora oggi, per collocare un fatto lontano nel tempo, lo si dichiara accaduto prima o dopo "il terremoto"
L´Italia meridionale, nel Bacino del Mediterraneo, è fra le più tormentate da eventi sismici e vulcanici attestati da stratificazioni, reperti archeologici e fonti storiche. Come i processi geodinamici che generano terremoti ed eruzioni, così le fonti che ne hanno registrato gli effetti, non sono sottoposte a limitazioni geografiche. Se la grandezza reale del fenomeno o il simbolismo associato ne offrono ragione e spunto, l´evento diventa universale e la sua eco rimbalza oltre confine disperdendosi nel ricchissimo patrimonio scritto circum-mediterraneo.
Pertanto, il reperimento e l´interpretazione della fonte, la sua contestualizzazione, la ricostruzione dell´ambiente che l´ha generata, l´esame nella sua interezza, la valutazione delle sue potenzialità esegetiche e i risvolti bibliografici, fino alla sintesi sismologica secondo i parametri attuali e senza il velo dell´emozione o della partecipazione diretta e personale, diventano un percorso ed una problematica unificante. Unificante anche perché i ricercatori implicati devono superare i tradizionali steccati che dividono disciplina da disciplina e più ancora area e area, cultura e cultura, secondo una classificazione vecchia, ma ancora resistente.Non a caso quest´esperienza è nata e si è consolidata a valle del terremoto irpino del 1980 e il bradisismo dei Campi Flegrei.
Non a caso a Napoli, dove i terremoti hanno segnato le strutture edilizie condizionandone gli stili, e dove ancora oggi, per collocare un fatto lontano nel tempo, lo si dichiara accaduto prima o dopo "il terremoto"
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