Chi fu Matteo Ripa? Perché la sua azione nel nome del Signore va studiata e riscoperta soprattutto in un momento in cui la globalizzazione sposta in avanti le vecchie frontiere nazionali e/o continentali? Studioso delle lingue orientali, fondatore del «Collegio Asiatico» - primo nucleo dell’attuale Università di Napoli L'Orientale - inguaribile sognatore e tenace realizzatore, il missionario che «non si fermò ad Eboli» intuì, a inizio ‘700, nella sua opera di evangelizzazione e di ecumenismo, che bisognava privilegiare l’universalità, scegliendo ciò che unisce e non ciò che divide. La sua visione moderna gli permise di «internazionalizzare» il cristianesimo non con un proselitismo aggressivo, ma diffondendo la fede attraverso un virtuoso dialogo tra i popoli e un’integrazione segnata da un lungimirante pluralismo culturale. Senza mai arrendersi di fronte ad ogni tipo di ostacoli, convinto nel sostenere che la missione evangelica non è un’imposizione ma una proposta di cambiamento, padre Ripa, con poetica caparbietà, s’impegnò profondamente nel realizzare il sogno di un avvicinamento tra Oriente e Occidente.
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