“Quello del filosofo Giordano Bruno (1548-1600) fu un diverso tipo di approccio al divino, basato sul contatto sensoriale con i fenomeni, un contatto, attraverso la natura dalle calde tinte affettive, come solo un uomo contemplativo innamorato di Dio riesce a possedere”. Così la curatrice Raffaella Ferragina scrive nelle ‘Avvertenzeʼ all’opera, che, con toni satirici riprende la critica ai vizi morali e intellettuali, ma contiene spunti importanti e nuovi per la comprensione del pensiero bruniano: il rapporto fra fede e verità; la critica di alcuni aspetti della filosofia antica, soprattutto nei confronti di Aristotele e Sesto Empirico; l'idea della trasmigrazione delle anime; la polemica antipedantesca ed antisuperstiziosa; la metafora dell'asinità, che si innesta nella polemica contro l'ignoranza.
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