AA.VV.
Editore:
Franco Di Mauro Editore s.r.l.
Anno: 1994
Collana: In-folio
A cura di Atanasio Mozzillo
Pagine: 608
Formato: 33x44
ISBN: 978-88-85263-75-8
Rilegata in tela con dorso in pelle, fregi in oro, racchiusa in cofanetto, tiratura limitata
***
VESUVIO
a cura di
Atanasio Mozzillo
Piano dell’opera
Georges Vallet
Vesuvius Mons
Paolo Gasparini
Storia di un laboratorio
naturale
Marcello Gigante
L’antichità
Augusto Placanica
Vesuvio e cataclismi
tellurici: fantasia e scienza
Atanasio Mozzillo
Le ceneri della Fenice
Arturo Fratta
L’ultima volta
Francesco Durante
L’artificio naturale
Nicola Spinosa
Il Vesuvio nell’immaginario
artistico
R
Un sonno che dura da quando, nel marzo del 1944, il vulcano con il suo pino di fumo alto tremila metri, con le sue imponenti colate di lava, si congedò da Napoli, quasi a significare che cessata la guerra, anche lui avrebbe dismesso le potenti bombarde e gli obici tonanti postati nel cratere.
Abbiamo voluto un’opera nella quale convenisse una molteplicità di saperi – scientifico-storici, artistico-letterari – e la domanda – un po’ oziosa, ma non per questo meno intrigante – se sia stata la città a dare più alta nomea al suo vulcano, o questo invece a trasmettere a Partenope gran parte del suo affabulante immaginario.
Tiratura limitata di 2999 esemplari numerati a mano
Pagine 584, f.to 32x44 cm, 136 ta-vole a colori e 95 nel testo (1994)
Piano dell’opera:
Georges Vallet Vesuvius Mons
Paolo Gasparini Storia di un laboratorio naturale
Marcello Gigante L’antichità
Augusto Placanica Vesuvio e cataclismi tellurici: fantasia e scienza
Atanasio Mozzillo Le ceneri della Fenice
Arturo Fratta L’ultima volta
Francesco Durante L’artificio naturale
Nicola Spinosa Il Vesuvio nell’immaginario artistico
Un sonno che dura da quando, nel marzo del 1944, il vulcano con il suo pino di fumo alto tremila metri, con le sue imponenti colate di lava, si congedò da Napoli, quasi a significare che cessata la guerra, anche lui avrebbe dismesso le potenti bombarde e gli obici tonanti postati nel cratere. Abbiamo voluto un’opera nella quale convenisse una molteplicità di saperi – scientifico-storici, artistico-letterari – e la domanda – un po’ oziosa, ma non per questo meno intrigante – se sia stata la città a dare più alta nomea al suo vulcano, o questo invece a trasmettere a Partenope gran parte del suo affabulante immaginario.
Tiratura limitata di 2999 esemplari numerati a mano.
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