Guido Giannini
Editore:
Edizioni Il Chiostro
Anno: 2010
Collana: Gioielli d'arte
Pagine: 120
Formato: 21x21
Legatura: Brossura
ISBN: 88-8945743-0
Prezzo: € 20,00
Giannini per gli annali dei personaggi di Napoli riveste interesse doppio: ritrattista di volti della folla e depositario di racconti di chi ha fatto mille mestieri perché di sola fotograia, a volte non si vive. Domando sempre ai fotografi, se quel loro doversi sempre rapportare a una media cambia il loro rapporto con la realtà. «No - risponde Giannini con il suo rapido eloquio - e non è mai ripetitivo, ci sono sempre momenti diversi, anche se hai l'occhio smaliziato». E con il mondo il rapporto com'è? «Ci sto a disagio - si rammarica perché il potere oggi ha una componente delinquenziale troppo sfacciata». Cominciò con un'Agfa sei per nove a soffietto: «Me l'aveva portato uno zio dall'America. Quando era chiusa assomigliava a un portapenne. La mia prima foto fu pubblicata su "Documento Sud". Poi passai a una Rolleiflex 2.8, con quella scattai le foto che piacquero a Mario Pannunzio, il direttore de Il Mondo». Una era l'anziana violinista che suonava davanti a una vetrina della Rinascente. Si era scelta come fondale un finto interno borghese con poltroncina thonet di quelle in vendita nei grandi magazzini. Nonostante l'aspetto mitteleuropeo si comportava come nel sud del mondo: guadagnandosi da vivere in modo creativo, a metà artista di strada e clochard, con una certa eleganza rimasta impigliata nell'abito longuette.
Giannini per gli annali dei personaggi di Napoli riveste interesse doppio: ritrattista di volti della folla e depositario di racconti di chi ha fatto mille mestieri perché di sola fotograia, a volte non si vive. Domando sempre ai fotografi, se quel loro doversi sempre rapportare a una media cambia il loro rapporto con la realtà. «No - risponde Giannini con il suo rapido eloquio - e non è mai ripetitivo, ci sono sempre momenti diversi, anche se hai l'occhio smaliziato». E con il mondo il rapporto com'è? «Ci sto a disagio - si rammarica perché il potere oggi ha una componente delinquenziale troppo sfacciata». Cominciò con un'Agfa sei per nove a soffietto: «Me l'aveva portato uno zio dall'America. Quando era chiusa assomigliava a un portapenne. La mia prima foto fu pubblicata su "Documento Sud". Poi passai a una Rolleiflex 2.8, con quella scattai le foto che piacquero a Mario Pannunzio, il direttore de Il Mondo». Una era l'anziana violinista che suonava davanti a una vetrina della Rinascente. Si era scelta come fondale un finto interno borghese con poltroncina thonet di quelle in vendita nei grandi magazzini. Nonostante l'aspetto mitteleuropeo si comportava come nel sud del mondo: guadagnandosi da vivere in modo creativo, a metà artista di strada e clochard, con una certa eleganza rimasta impigliata nell'abito longuette.
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