Può un ricercatore rivolgere il proprio impegno di docente nell’Università e di sostenitore di una congiunta azione politica in una città difficile come Napoli, facendosi guidare da una speranza ostinata? E immaginare così un futuro che non sia il mero prolungamento delle tendenze in atto? È l’impresa ardua, ma affascinante, disegnata nella narrazione che viene condotta nel libro. Il testo procede in maniera seminarrativa dalla metà degli anni Cinquanta fino ad oggi, e si propone come una confessione e una riflessione insieme. E la città viene letta in un pulviscolo di episodi che illuminano l’incerto rapporto tra mondo delle competenze e mondo della politica, e alludono alle difficoltà del governo urbano.
Lascia un commento