La cura del dettaglio, l'attenzione ai materiali, cifre caratterizzanti la produzione di Schiattarella, rappresentano l'aspetto più evidente del suo lavoro. In realtà una interrogazione non esplicitamente enunciata, ma radicale e determinante, attraversa l'opera dell'architetto. La trasgressione linguistica va assunta come "norma", pur se altra e particolare? O piuttosto, deve rappresentare l'episodio eccezionale che eccita e rianima la lingua sollecitandone la trasformazione? Da questa dialettica codice/dissonanza, si sviluppa anzi la parte più fertile e proficua della sua ricerca linguistica e spaziale. Sicché, proprio la risposta sospesa diventa, come la borghesiana Biblioteca di Babele, "l'universo creativo" da cui (e in cui) nasce e si sviluppa il lavoro dell'architetto.
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