Il design che viene dall’est, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, propone una riflessione circa le applicazioni del design nei tre paesi e un’interpretazione della nuova identità culturale che qui si va delineando. Una condizione ideologica del design dell’est che, attraverso una fitta rete operativa al cui interno s’intrecciano ed interagiscono gli attori di un possibile rinnovamento della cultura materiale, costituisce una prima riflessione sullo stato dell’arte e sul ruolo del design nel processo di sviluppo delle economie Ceca, Slovacca e Ungherese. Partendo dalla constatazione che in poco più di dieci anni numerosi e vorticosi cambiamenti hanno inevitabilmente investito anche i Paesi dell’Est europeo e che la New-Economy gioca sempre più un ruolo fondamentale nella definizione dei nuovi scenari culturali di massa, il testo si segnala, altresì, per aver posto in evidenza la volontà dei progettisti locali di far fronte alle lentezze dell’industria e dell’economia locale rispolverando il vecchio rapporto tra “design”, “arte” e “tradizione” nel tentativo di riaffermare una propria identità e di contrapporla alle tendenze globalizzanti.
Il testo si segnala anche per la lettura privilegiata del ruolo strategico che il design potrebbe svolgere non solo per il rilancio delle economie in via di sviluppo, ma anche e soprattutto per la generale riconsiderazione ed aggiornamento della cultura materiale di un paese.