L’intreccio è ambientato a Napoli e nel suo hinterland e si sviluppa intorno a molte figure giovanili. Una di queste è Silvano, giovane universitario figlio di un noto professionista napoletano. Con la sua determinazione, il giovane vince le resistenze paterne per dedicarsi al suo progetto di vita e s’intestardisce, ad insaputa del genitore, a seguire una pista piena di sorprese con l’unico scopo di ritrovare una persona molto amata ai tempi del liceo. Ironici, ma discreti e volutamente poco amplificati sono il rumore e l’euforia per la vittoria italiana ai mondiali di calcio del 2006 o l’immondizia e la trascuratezza urbana in cui s’incappa in qualche raro momento; più incisive invece la difficile eredità lavorativa lasciata alle nuove generazioni e il SoAiGi che apparentemente fa da sfondo o da luogo di confluenza a molti personaggi. È una narrazione permeata di sentimenti delicati ed emozioni che “ passano “ in cui si ravvisa la denuncia ad una società incapace di coordinarsi sui modelli significativi da offrire alle nuove generazioni. Una storia in cui l’amore è sempre presente come un bene da condividere, oltre c’è spazio solo per gli abbandoni. Il romanzo offre spunti di riflessione e dibattito sulla complessa realtà odierna, lungo direttici che s’intrecciano e si rincorrono tra i capitoli del romanzo.
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