Bella Immortal benefica
Fede ai trionfi avvezza! In tale manzoniana esclamazione si riassume e si condensa l’impressione che il lettore di questo libro della Mennella ritrova dentro di sé al termine della lettura dei dieci racconti che lo com¬pongono. Ed è un’impressione che coglie il motivo profondo e la fonte primaria dell’ispirazione, la quale, tenendo ben fermo lo sguardo all’esaltante conquista di quella vetta della vita spirituale, che è, appunto, la fede, spazia nella duplice direzione dell’esperienza vissuta e della canonica te¬stimonianza dei testi sacri con procedimenti sempre interessanti sul piano artistico sia per l’inconfondibile sigillo personale dell’inventiva sia per la cadenza, pensosa e raccolta, del tono narrativo. Il fatto che il motivo ispiratore sia sempre quello della fede non già come un dato di fatto ma come termine ultimo, definitivo e gratificante di un itinerario di ricerca, evita il rischio della monotonia con l’attingere la trama o lo spunto narrativo dalla molteplicità delle condizioni umane e delle situazioni storiche concrete che la scrittrice di volta in volta inventa o assume per conferire a ciascuno dei dieci racconti la propria nota caratteristica di autonomia e di com¬piutezza. [...]
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